REDAZIONE MASSA CARRARA

Poveromo, erosione continua: "E’ l’ora di un progetto strutturale"

Martini (Assobalneari): "Sul tavolo della Regione c’è un primo intervento pilota con i tecnoreef, bisogna accelerare"

Poveromo, erosione continua: "E’ l’ora di un progetto strutturale"

Un mare mosso ormai da settimane, con pochissimi periodi di ‘bonaccia’. Magari non ci sono state mareggiate straordinarie oppure onde alte. Ma quel macinio costante ha comunque avuto i suoi effetti sulla spiaggia che non ha mai potuto riprendere lunghezza e, anzi, negli ultimi giorni ha perso ancora metri di sabbia. Un’erosione lenta e inesorabile che, a Poveromo, si fa sentire con più forza: "Siamo alle solite. No, scusa, siamo messi peggio – incalza il presidente di Assobalneari Toscana, Luca Martini –. Abbiamo bisogno di soluzioni a Poveromo, dall’ottavo pennello in poi verso sud. Abbiamo bisogno di protezione e oggi come ieri siamo fermamente convinti che il progetto da noi proposto, un progetto strutturale, possa risolvere il problema. Lo avevamo già presentato come esperimento anni fa, ora sembra che la Regione sia d’accordo a finanziare un primo intervento pilota con i tecnoreef".

A maggio, infatti, durante un incontro alla Torre Fiat, fra le varie tematiche ambientali, era stato affrontato anche il problema dell’erosione delle nostra costa e il presidente del Consiglio regionale della Toscana aveva dato la disponibilità di finanziare un progetto pilota, proposto dall’Associazione balneari, nella prima variazione di bilancio della Regione. "Il progetto è sul tavolo della Regione e dovrà estendersi necessariamente verso Poveromo – prosegue Martini –. Abbiamo intavolato una proposta di protocollo d’intesa, e il sindaco di Massa Francesco Persiani ne è a conoscenza, per la fase sperimentale e la Regione ha dato la disponibilità attraverso l’assessore Monia Monni. Puntiamo a utilizzare il sistema che proponiamo da 15 anni e che ha dato risultati nel mondo e in Italia, il tecnoreef. Elementi prefabbricati, modulari, costruiti per il ripopolamento ittico ma che funzionano anche per ripascimento e protezione della costa perché smorzano la forza dell’onda ma la lasciano passare assieme alla sabbia che poi non esce più verso il largo".

Progetto pilota che per Martini deve andare in porto in fretta: "Poveromo è allo stremo, bisogna intervenire in fretta. Le onde di questi giorni hanno sbancato la battigia, tutti i bagni dopo l’ottavo pennello hanno tolto una fila di ombrelloni, ed erano già state ridotte". Esperimento che, precisa Martini, dovrebbe essere attuato su due porzioni diverse: una barriera soffolta a chiusura di due pennelli poi un’altra barriera soffolta a sud del pennello 8, così da lasciare un lato libero, per valutare i diversi effetti. Costo per 400 metri di barriera circa 1,6 milioni di euro. "Se funziona, e siamo sicuri di sì, abbiamo risolto il nostro problema per sempre. Pensiamo a quanti milioni di euro abbiamo buttato in mare in questi anni e che avremmo potuto risparmiare". Ovviamente Poveromo è solo una parte del problema che riguarda tutta la costa di Marina di Massa, con situazioni drammatiche a Ronchi, nella zona delle ex colonie e della Partaccia.

Francesco Scolaro